L’olio d’oliva, è tra gli alimenti più antichi utilizzati dall’uomo (Figura 1) ed il suo valore terapeutico era già conosciuto da Ippocrate, Galeno e Dioscoride.

La sua composizione è la seguente:
- Acido oleico 55-85%
- Tocoferoli 5-25 mg/100g
- Carotenoidi 1-2 mg/100 g
- Fitosteroli 98-185 mg/100g
- Fenoli (oleuropeina) 20-500 mg/L
- Flavonoidi
- Squalene
Ed è grazie a questo mix unico di molecole che questo alimento possiede particolari caratteristiche nutrizionali,nel 2004 la FDA ha autorizzato il seguente claim salutistico ( Figura 2):
“A prevenzione del rischio di insorgenza di patologie cardiache si consiglia di mangiare circa due cucchiai (23 g) di olio d’oliva al giorno, questo grazie ai MUFA (acidi grassi mono insaturi) presenti nell’olio d’oliva”


Le proprietà dell’acido oleico
Esiste una forte correlazione tra gli acidi grassi e l’aumento del rischio cardiovascolare, in particolare tale rischio viene determinato dalla qualitò nutrizionale dei lipidi contenuti nei vari cibi ed è strettamente connesso al diverso grado di insaturazione (Figura 3).

Il metabolismo dei lipidi inizia con l’assorbimento dei grassi alimentari attraverso i villi degli enterociti presenti nel lume intestinale, qui vengono inglobati nelle lipoproteine finalizzate al trasporto dei grassi (i chilomicroni), che permettono di lasciare gli enterociti e iniziare il viaggio nel sistema linfatico, dopo due ore entrano nel circolo ematico dove vengono assorbiti dal fegato, dagli adipociti (le cellule del grasso) e dalle cellule muscolari sotto il controllo dell’ormone insulina (Figura 4 a-b-c).
Con abbondanza di acidi grassi saturi a catena lunga (infiammatori) e nello stato insulino-resistente, la loro ossidazione avviene da parte dei perossisomi invece che nel reticolo endoplasmatico. Questo porta ad un’abbondanza di metaboliti che inducono la formazione di ROS (radicali liberi) e contribuiscono alla lipotossicità, ciò porta all’induzione dell’apoptosi degli epatociti, all’invasione e all’attivazione delle cellule infiammatorie e alla fibrogenesi generando così le premesse per la formazione dell’ateroma (placca arterio-sclerotica)
(Figura 4).



Per avere un effetto positivo disinfiammatorio degli Acidi grassi mono e poli insaturi in particolare, deve essere presente un rapporto da 5:1 a 10:1 (raccomandato dalla WHO) tra Acido linoleico (18:2 Ω-6) e Acido α-linolenico (18:3 Ω-3), questo rapporto è tipico solo dell’olio dell’oliva, di lino e di soia.(Figura 5)

Effetto sinergico dei componenti dell’olio d’oliva
Se fosse però solo l’acido oleico ad avere questi effetti positivi per l’organismo, qualsiasi olio con il medesimo contenuto paragonabile di acidi grassi, mostrerebbe gli stessi risultati si ipotizza quindi, che molto probabilmente la presenza di fenoli abbia un effetto positivo sui lipidi ematici superiori a quello dell’acido oleico.
L’assunzione di olio di oliva si è dimostrata in grado di modulare la funzione immunitaria, esibendo una chiara azione anti-infiammatoria, in grado di supportare i suoi effetti benefici nei confronti delle patologie a base ossidativa-infiammatoria.
Tale azione è generata dai componenti fenolici dell’olio d’oliva, queste molecole possiedono la capacità di modulare alcuni enzimi:
- Ciclossigenasi
- Lipossigenasi
- NADPH ossidasi
- Ossido nitrico sintasi
Che inibiscono l’ossidazione delle LDL da parte di diversi agenti ossidanti, proteggendo le cellule dai danni indotti dallo stress ossidativo.
Tra queste molecole troviamo l’Alfa-tocoferolo, le cui funzioni sono di aumentare la stabilità dell’olio durante la cottura proteggendolo dalla degradazione termo-ossidativa e di prevenire la foto-ossidazione in quanto reagisce con ossigeno singoletto favorendo la conservazione dell’olio, oltre a svolgere la funzione antiossidante come gli altri componenti fenolici.
Ecco il motivo per cui l’olio di oliva è ideale per reggere le temperature di cottura e perchè bisogna tenerlo al riparo dalla luce del sole, per prevenirne la foto-ossidazione mantenendo cosi alte la proprietà antiossidanti nei confronti dell’LDL. (Figura 6)

Effetti dell’olio d’oliva sulle funzioni del Sistema Nervoso Centrale
Le goccioline lipidiche dell’olio di oliva. possono anche influenzare in positivo la fisiologia cellulare e la funzione del sistema nervoso centrale (SNC). Il cervello è il secondo organo più ricco di lipidi, che immagazzina il 20% del colesterolo totale del corpo. È stato dimostrato che l’alterazione della composizione lipidica delle cellule del SNC genera uno stato infiammatorio che influisce sulla funzione cellulare e sulla normale attività neurale. In particolare, le malattie neurodegenerative, tra cui il morbo di Alzheimer (AD) e il morbo di Parkinson (PD), condividono la disregolazione lipidica come caratteristica metabolica nella patologia della malattia. (Figura 7)
Dott. Emanuele Rondina – Biologo Nutrizionista

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Dott. Emanuele Rondina – Biologo Nutrizionista