La storia
La cannella vanta una storia millenaria, era già usata dagli antichi Egizi per le imbalsamazioni e viene pure citata nella Bibbia, nel libro dell’Esodo, quando Dio ordina a Mosè di consacrare il Tempio con un misto di sostanze aromatiche. La sua diffusione nel mediterraneo risale al II millennio a.C.,., quando i Nabatei, un popolo nomade di commercianti e grandi viaggiatori del nord dell’Arabia, aprirono la prima strada carovaniera chiamata “la Via dell’Incenso” arrivando fino in India e in Cina (Figura 1).

Con la loro rete mercantile, crearono una vera e propria via delle spezie, formata da lunghe colonne di cammelli e asini, che attraversava il Mar Rosso, giungeva in India, a Kerala, il punto di raccolta del pepe, passava dallo SriLanka, attraverso l’Oceano Indiano e arrivava alle Molucche e alle Isole delle Spezie, si spingevano poi a nord e, attraversando il Mar Cinese Meridional, arrivavano in Cina dove si ricongiungevano con la Via della Seta, e attraversando tutta la Cina del nord e la Mesopotamia, giungevano a Bagdad. Ma con le loro imbarcazioni si spingevano sino al Mediterraneo e alle coste dell’Africa orientale (Figura 2).

Fu così che la cannella venne conosciuta questa spezia anche dalle popolazioni del mediterraneo, anche se la sua storia inizia in Cina, dove il suo uso, soprattutto nel campo medico, è attestato già nel 2700 a.C. denominata poi dagli arabi Kin Anomon, ovvero pianta profumata della Cina. Questa spezia fu da sempre anche considerata come una spezia dalle mille proprietà terapeutiche e curative anche dalle popolazioni del mediterraneo: la sua sacralità è testimoniata da miti e leggende. Secondo uno di questi antichi miti, la cannella era utilizzata dalla Fenice come base per il suo nido. Ed è proprio così che questa spezia, accogliendo le spoglie del mitologico animale, acquisirebbe molte delle sue capacità terapeutiche e curative. Lo stesso Ovidio, nelle Metamorfosi, collega il mito della Fenice al dolce aroma della cannella, sostenendo che:
“Dopo aver vissuto 500 anni, la Fenice con le fronde di una quercia si costruisce un nido sulla sommità di una palma, ci ammonticchia cannella, spigonardo e mirra, e ci s’abbandona sopra, morendo, esalando il suo ultimo respiro fra gli aromi.”
Nel corso del Medioevo, la cannella divenne il simbolo del potere di nobili e aristocratici; addirittura, durante i banchetti, la quantità di cannella utilizzata era proporzionale all’importanza degli ospiti. Adoperata come dono per re e regine, la cannella fu anche alla base del potere commerciale di Venezia, crocevia e luogo di incontro tra l’economia europea e quella oriente (Figura 3).

Fino a tutto il Cinquecento si pensava a questa spezia come ad un afrodisiaco, poi nei secoli questo aspetto passò in secondo piano rispetto alle qualità aromatiche della pianta.
Nell’Ottocento divenne poi una delle quattro spezie automaticamente considerate nei libri di cucina quando si parlava di “un pizzico di spezie o di droghe” (le altre erano noce moscata, chiodi di garofano e pepe) fino ai giorni nostri dove i progressi della genetica e della biologia hanno permesso di individuare in questa millenaria spezia un potente antitumorale.
Dal punto di vista botanico
La cannella è una spezia ricavata da una pianta arborea sempreverde della famiglia delle Lauraceae di cui si utilizza la corteccia essiccata dei ramoscelli, che si presenta in piccoli cilindretti, detti cannelli (Figura 4). Il suo nome deriva dal latino canna, che si riferisce proprio alla particolare forma arrotolata dei cannellini. Ne esistono due diverse specie. La Cinnamomum zeylanicum (detta anche Cinnamomum vera o regina) originaria dello Sri Lanka, caratterizzata da un delicato color nocciola e da un piacevole aroma dolciastro, è la più pregiata, nonché più costosa, perché ricca di componenti benefiche. Il secondo tipo è la Cinnamomum cassia (o Cinnamomum aromaticum), proveniente dalla Cina, di aspetto rugoso color rosso scuro, con aroma più pungente e di minor qualità, contiene cumarina, sostanza tossica per reni e fegato.

Dal punto di vista nutrizionale
La cannella si trova in commercio sotto forma di cannelli, oppure ridotta in polvere ma per preservare al meglio l’aroma e le proprietà, è preferibile scegliere i cannelli da sbriciolare al momento dell’utilizzo, conservandoli in vasetti di vetro chiusi ermeticamente e riposti in una dispensa, priva di umidità, lontano da fonti di luce e calore. Le proprietà più note sono legate al suo effetto riscaldante ecco perché è adatta al periodo invernale (Figura 5). Inoltre oltre ad essere un potente battericida e antimicotico, inibendo il proliferare di funghi come la Candida o batteri come l’ Helicobacter pylori aiuta a migliora la digestione e rallenta la velocità di svuotamento dello stomaco dopo un pasto. Regola la glicemia e riduce gli attacchi di fame nervosa, dovuta a picchi e cadute dei livelli di zucchero nel sangue. Ecco perché la cannella è molto utile nel controllo del peso. Il suo potere digestivo si esplica anche in un’azione lenitiva del caso di infiammazioni di tutto l’apparato gastroenterico. Quindi, può essere utilizzata come rimedio in caso di nausea e indigestioni, oppure presa prima dei pasti, semplicemente per favorire la digestione. In gravidanza è bene però limitarne il consumo, poiché potrebbe determinare contrazioni uterine non desiderate. Se teniamo conto di quanto suggerito da un nuovo studio che ritiene basti una soluzione di acqua e cannella per ridurre significativamente il rischio di sviluppare malattie cardiache o il diabete di tipo 2, il merito andrebbe agli antiossidanti presenti nella spezia.

Proprietà antitumorali
Gli studi condotti sulla cannella suggeriscono che l’applicazione di questa spezia o dei suoi composti attivi ostacola efficacemente il processo di sviluppo del cancro in diversi stadi, dai processi iniziali alla metastasi, effettuando una stimolazione dei geni che regolano la risposta antiossidante e antinfiammatoria.
Dei tre olii fondamentali contenuti in questa spezia: la cinnamaldeide, l’acido cinnamico e il cinnamato, solo cinnamaldeide è il composto che conferisce alla cannella il suo caratteristico sapore e odore (Figura 6), ma è anche un potente inibitore naturale efficace contro il cancro del colon-retto.

Lo studio effettuato dai ricercatori della University of Arizona College of Pharmacy e del UA Cancer Center ha dimostrato che con l’aggiunta di questa spezia nella dieta di alcuni topi si è riusciti a proteggerli dall’insorgenza del tumore. Infatti in risposta al cinnamaldeide, le cellule degli animali avevano acquisito la capacità di proteggersi contro l’esposizione ad agenti cancerogeni attraverso la disintossicazione e la riparazione (Figura 7).
La spiegazione è che la cinnamaldeide, nelle cellule epiteliali del colon, aumenta l’espressione di alcuni geni, in particolare del fattore di trascrizione redox-sensibile Nrf2 (fattore che regola la risposta antiossidante), conferendo maggiore citoprotezione e sopprimendo la carcinogenesi infiammatoria del colon.

Ricette
Salsa camelina
E’ una ricetta ideata da un cuoco francese al servizio di numerosi sovrani francesi, tra i quali Filippo VI, Carlo V e Carlo VI, considerato l’autore del celebre manoscritto di cucina chiamato Le Viandier. La salsa camelina accompagnava solitamente gli arrosti e bolliti ed il suo nome potrebbe essere spiegato in due diversi modi.
Il primo, per la presenza della cannella tra gli ingredienti che la compongono, il secondo invece per il suo colore, simile al pelo del cammello. La salsa camelina differiva di paese in paese, ad esempio in Italia la si realizzava con l’aggiunta di chiodi di garofano, mentre in Francia utilizzavano lo zenzero ed in Inghilterra anche la noce moscata. La salsa camelina è una salsina agrodolce, semplice da realizzare ma i cui sapori vanno bilanciati in maniera sapiente, in maniera tale che un ingrediente non domini sugli altri.
INGREDIENTI
- Mandorle 50 g.
- Mollica di pane 40 g.
- Uva passa 30 g.
- Aceto di mele 20 cl. diluiti in 10 cl. d’acqua
- ¼ di cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- Sale q.b.
PREPARAZIONE
Iniziate a preparare la salsa camelina lavando e mettendo a bagno nell’acqua fresca l’uva passa, che deve stare in ammollo per almeno un’oretta. Frullate ora le mandorle e stemperate in un pochina d’acqua, quindi filtrate la miscela ottenuta e frullate anche l’uva passa, insieme alla mollica di pane (precedentemente bagnata con dell’acqua) ed alle spezie.
Mescolate a questo punto il composto di mandorle e acqua con l’uvetta ed unite anche l’aceto di mele diluito in un po’ di acqua. Amalgamate per bene, aggiustate di sale e servite la salsa camelina, che dovrebbe avere una consistenza cremosa, in tavola.

Muffin alle mele e cannella
INGREDIENTI (12 Muffin)
- Farina integrale 260 g.
- Olio di semi 60 g.
- Latte 180 g.
- Uova n 2
- Zucchero di canna 120g.
- 1/2 bustina di lievito per dolci
- 1 puntina di bicarbonato
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- 2 mele golden
PREPARAZIONE
Preriscaldate il forno a 180° ed intanto sbucciate e tagliate le mele a quadratini piccoli, volendo potete aggiungere una goccia di limone per evitare che si anneriscano. In una ciotola unite i composti liquidi, le due uova, l’olio ed il latte e mescolare aiutandovi con una frusta a mano oppure un mestolo. Unire lo zucchero, la farina, il lievito e il bicarbonato e amalgamare bene il composto. In ultimo aggiungere la cannella. Aggiungete le mele e mescolate aiutandovi con un cucchiaio di legno. Riempite uno stampo da muffin e distribuite il composto con l’aiuto di un cucchiaio. Cospargete con zucchero di canna. Il composto non deve superare il bordo perché i muffin si gonfiano molto in cottura. Infornate a 180° per 20-25 minuti.

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Dott. Emanuele Rondina – Biologo Nutrizionista
Dott. EMANUELE RONDINA – Biologo Nutrizionista – Via Dell’Orso, N°5 / Via F. Argelati N°2 – BOLOGNA Email dott.emanuelerondina@gmail.com – Sito http://informamangiando.com